The installations of Bertozzi show the will to act on the space of the work, creating systems of crisis where light is - like other materials - a tool of creation. The structured orthogonal set ups are composed by geometrical volumes which provoke an open vision, influencing the perception of the area where the installation is placed. Space is modulated giving a pulsing pace to geometries: an archetype of rhythm which communicates with the sensorial sensibility of the observer.
Le installazioni di Bertozzi denunciano la volontà di agire sullo spazio interno all’opera stessa, creando dei sistemi di crisi in cui la luce si fa strumento alla pari dei materiali impiegati. Impianti strutturali ortogonali sui quali si innestano volumi geometrici che hanno la funzione di provocare apertamente la visione dello spettatore, arrivando ad influire sulla percezione stessa dello spazio in cui l’istallazione è inserita. Lo spazio viene modulato dando un ritmo pulsante alle geometrie. Un ritmo archetipico, che vuole entrare in comunicazione con la sensibilità sensoriale dell’osservatore.
Le installazioni di Bertozzi denunciano la volontà di agire sullo spazio interno all’opera stessa, creando dei sistemi di crisi in cui la luce si fa strumento alla pari dei materiali impiegati. Impianti strutturali ortogonali sui quali si innestano volumi geometrici che hanno la funzione di provocare apertamente la visione dello spettatore, arrivando ad influire sulla percezione stessa dello spazio in cui l’istallazione è inserita. Lo spazio viene modulato dando un ritmo pulsante alle geometrie. Un ritmo archetipico, che vuole entrare in comunicazione con la sensibilità sensoriale dell’osservatore.

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